I 235 siti di viaggi che ci ingannano sui prezzi

da corriere.it

di Fabio Savelli

La Commissione europea fa sul serio. Ha appena pubblicato un documento in cui rileva che 253 siti su 352 portali di viaggio — tra comparatori di volo, servizi di trasporto, affitto di camere di albergo — prendono in giro gli ignari utenti di Internet. Promettono ciò che poi, qualche schermata dopo, non mantengono. La casistica è variegata e «induce a prendere coscienza dei tranelli che appaiono disseminati ovunque in Rete», dice Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, che da anni contesta le politiche di prezzo (e le relative commissioni) delle «Olta», le agenzie online di viaggio come Booking.com ed Expedia.

Prezzi civetta

Stavolta il terreno di disputa riguarda soprattutto i prezzi civetta. Scrive la Commissione che oltre un terzo dei siti — quasi tutti i comparatori di volo come Volagratis, Kayak.com, eDreams e la loro fitta rete di portali intermediari come Travelgenio — propongono prezzi più bassi di quanto poi l’utente si trova a dover corrispondere all’atto di acquisto. «Una pratica ingannevole — segnala Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei Consumatori — per certi versi subdola, perché i siti si confrontano tra loro nell’indicizzazione sui motori di ricerca anche per la capacità di fornire tariffe scontate». Così finiscono per fare concorrenza sleale nei confronti di chi invece reclamizza il prezzo reale. Bruxelles ha riscontrato che nel 20% dei casi le offerte promozionali non sono realmente disponibili. Una vera e propria truffa. «Perché si raggira l’utente», rincara Nucara. Gli strumenti sono diversi. Il più usato è quello del «ricarico» all’atto dell’acquisto.

All’ultima schermata l’internauta è costretto a indicare il metodo di pagamento. Spuntando una qualsiasi tra le opzioni disponibili — carte di credito, debito o circuito Paypal — è usuale vedersi aggiungere una commissione occulta nell’ordine di 50-100 euro.

«Il caso più recente — rileva Dona — riguarda il portale Volagratis, il cui prezzo civetta è offerto solo ai titolari di carte della banca online Widiba», che è appena entrata sul mercato e ha una quota di mercato marginale. Singolare anche il caso di Agoda, il comparatore di prezzi per le camere di albergo del gruppo Priceline. Federalberghi ha inviato una segnalazione all’Antitrust italiano perché Agoda «pubblicizza tariffe di hotel senza includere l’Iva, che è applicata quando il cliente finalizza la prenotazione». Anni fa Ryanair fu multata dall’Authority per la Concorrenza per 400mila euro, perché imponeva un sovrapprezzo se si pagava con carta di credito. Per Dona si tratta di «cifre che non hanno alcun effetto deterrente».

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