Consulenza Finanziaria: arriva l’Intelligenza Artificiale?

da ifinanceweb.com

di Daniel Settembre

Altro che robo-advisor, la vera minaccia per l’intera industria della consulenza finanziaria è la AI, ossia l’intelligenza artificiale. Se nella percezione comune questa tecnologia sembra ancora essere fantascienza, per gli addetti ai lavori è più vicina di quanto si pensi. Si tratta di un’innovazione in rapida evoluzione e che avrà conseguenze profonde e inimmaginabili anche per il settore dei servizi finanziari. Secondo il World Economic Forum, la AI potrebbe spostare circa 5 milioni di posti di lavoro nel corso dei prossimi 5 anni.

Come spiega il magazine online WealthManagement, la maggiore parte dei consulenti finanziari tende a parlare di intelligenza artificiale come una tecnologia che “forse, in futuro” sarà adottata nell’asset management. Eppure quel giorno potrebbe non essere troppo lontano, anzi. E per capire ciò è necessario definire correttamente di cosa si sta parlando. Scrive WealthManagement:

“AI è una disciplina informatica che utilizza l’analisi statistica a partire da un insieme di dati per fare previsioni o risolvere i problemi. Generalmente viene diviso in 3 tipologie di base. L’intelligenza artificiale stretta o “AI debole”, progettata per concentrarsi su un compito specifico. Poi c’è l’Intelligenza artificiale Generale, o “AI forte”, che potrebbe svolgere qualsiasi compito intellettuale che un essere umano è in grado di fare. Infine, c’è la SuperIntelligenza artificiale, più intelligente di un essere umano, in grado di continuare ad assorbire dati e creare più di ciò che un cervello umano è in grado di fare. Se si lavora ancora alla SuperIntelligenza, ora come ora siamo già circondati dalla AI debole. In questa categoria appartengono, per esempio, la ricerca predittiva su Google, le raccomandazioni di prodotto su Amazon, e proprio i robo-advisor in grado di compiere scelte d’investimento”.

Qualche esempio di intelligenza artificiale nella gestione patrimoniale arriva dagli Usa. IBM Watson è un sistema informatico in grado di elaborare un linguaggio naturale, con un intero team dedicato allo sviluppo applicato alla gestione patrimoniale. Il servizio base è in grado di analizzare il profilo di un cliente, per identificare i prodotti e i temi di investimento più adatti a lui. Sulla base di una vasta gamma di dati, può anche prevedere la soddisfazione dei clienti, dando al consulente la possibilità di intervenire nel caso siano bassi i livelli.

IBM Watson non è il solo. Dream Forward utilizza l’intelligenza artificiale per gestire il lavoro amministrativo del suo team di 300 consulenti. Vestorly sta usando AI per creare automaticamente strategie di marketing su misura per gli interessi dei clienti. Frameworks RAGE sta attualmente lavorando su un nuovo prodotto di gestione patrimoniale che automatizza la gestione del portafoglio e il ribilanciamento degli obiettivi attraverso l’utilizzo di un programma di intelligenza artificiale che monitora 100.000 fonti di notizie provenienti da 20 diverse lingue su tutto ciò che può influenzare le prestazioni del portafoglio. Insomma, si discute ancora su quando arriverà una SuperIntelligenza artificiale, ma non c’è dubbio che non bisognerà aspettare molto.

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