Guerra alla pirateria informatica, blitz in tutt’Italia: multe per 15 milioni di euro

da cn24tv.it

Si è conclusa in questi giorni una operazione di contrasto alla pirateria del software denominata Underli©Ensing 3, coordinata dal Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza.

Le Fiamme Gialle hanno così eseguito ed in contemporanea 121 ispezioni nelle sedi di altrettante società sull’intero territorio nazionale, con lo scopo di verificare la regolare detenzione e utilizzo dei software impiegati nell’ambito delle varie attività economiche.

In ogni team operativo messo in campo dai Reparti territoriali, erano presenti gli “specialisti” della Guardia di Finanza, qualificati “Cfda-Computer Forensics Data Analysis”, esperti nell’esaminare e rilevare anche i contenuti più remoti e nascosti nelle memorie virtuali dei computer.

Al termine, sono state riscontrate diverse modalità di commissione di violazioni: dalla più comune forma di pirateria informatica – l’underlicensing, ossia l’installazione di un software su un numero maggiore di “macchine” rispetto a quello previsto dalla licenza – al crack, cioè l’utilizzo di programmi illegali che, generando una chiave o codice di attivazione, permettono la conversione di una versione cosiddetta “trial/home” ad una versione “completa/professional”, fino a casi di mislicensing, ossia l’uso inappropriato della licenza o del contratto acquistati, come ad esempio l’impiego imprenditoriale di un software in versione “education”.

Nel complesso sono stati denunciati 62 responsabili. In alcuni casi, inoltre, secondo le prescrizioni contenute nel decreto legislativo che regola il settore (il n. 231 del 2001), è stata contestata anche la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per i reati commessi nel loro interesse dagli amministratori aziendali.

Nonostante i frequenti – e spesso anche maldestri – tentativi di cancellare i programmi illegali dai computer, anche a pochi istanti dall’avvio dell’ispezione, nella vana speranza di nascondere le responsabilità, grazie alle tecniche investigative e di controllo forense sviluppate dai militari è stato possibile sequestrare oltre 900 programmi senza la licenza regolare e più di 350 apparati hardware, tra computer e hard-disk.

Il valore di mercato delle licenze software sequestrate si aggira intorno ai 7,5 milioni di euro. In proposito gli investigatori rilevano come uno studio, diffuso lo scorso anno a livello mondiale dalla Global Software Survey di BSA, abbia assegnato all’Italia un tasso di pirateria in calo intorno al 45%, ma ancora fra i più elevati dell’Europa Occidentale (in cui ad esempio la Francia si posiziona al 34%, Germania e Regno Unito al 22%, a fronte una media dell’intera area pari al 28%).

Per la violazione della proprietà intellettuale la normativa nel nostro Paese (la legge n. 633 del 1941) prevede, in aggiunta alla violazione penale, anche una contestazione amministrativa pari al doppio del valore di mercato del software utilizzato illecitamente. Pertanto, sono state contestate ai titolari delle imprese utilizzatrici multe per circa 15 milioni di euro.

L’operazione Underli©Ensing 3 sottolinea l’attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza alla tutela del diritto d’autore connesso ai prodotti informatici. I risultati dell’ultimo triennio vanno dai circa 300 software illegali sequestrati nel 2015, agli oltre 1600 nel 2016.

Nei primi 10 mesi di quest’anno sono stati oltre 1000 i programmi installati illecitamente o utilizzati e riscontratati nel corso delle attività. L’operazione” ha preso forma nell’ambito della mission della Gdf in tema di tutela degli IP rights, identificata con l’espressione “sicurezza partecipata”, consistente nella collaborazione sinergica tra Istituzioni, Forze di Polizia e titolari dei diritti che trovano nel Siac – il Sistema Informativo AntiContraffazione (https://siac.gdf.it), gestito dal Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale, il punto di raccordo fra queste realtà.

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